Dai medici condotti al Servizio Sanitario Nazionale

Il Servizio Sanitario Nazionale italiano: una conquista da salvaguardare. L’epidemia che è esplosa nei primi mesi del 2020 ha messo in drammatica evidenza l’importanza di questa istituzione e i rischi di un suo ridimensionamento.

Ma la creazione del SSN, il 23 dicembre 1978, giunge dopo un percorso lungo i secoli passati, in cui il diritto alla salute per tutti ha fatto da filo conduttore nella storia d’Italia: a partire dai medici condotti, incaricati di garantire cure mediche gratuite per i poveri, passando attraverso l’assistenza sanitaria per malattie di particolare rilevanza sociale, come la malaria e la tubercolosi, giungendo poi alle Casse Mutua Malattie, il servizio sanitario pubblico si è progressivamente esteso a quasi tutta la popolazione; parallelamente si sviluppava tra i cittadini la consapevolezza del diritto all’assicurazione contro le malattie, che portò fin dalla prima metà dell’Ottocento alla creazione delle Società di Mutuo Soccorso per i lavoratori.

Intanto gli ospedali, da istituzioni prevalentemente assistenziali, si trasformavano in istituti di cura, adeguandosi alle continue scoperte e innovazioni degli ultimi due secoli.

La mostra racconta questa storia, con l’esposizione di antichi documenti, la ricostruzione di un ambulatorio di medico condotto, l’esposizione di strumenti medico-chirurgici, video interviste a vecchi medici. L’ultima parte è dedicata ai primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale, illustrando l’evoluzione di alcuni indicatori di salute, come la speranza di vita, la mortalità complessiva e quella di alcune patologie, per far comprendere quanto lavoro si è fatto, ma anche quanto ci sia ancora da fare, con l’obiettivo di continuare a garantire un’assistenza sanitaria equa e adeguata per tutti.

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