Le riviste politico-culturali di area cattolica
nella seconda metà del ’900

Le trasformazioni della società italiana nel secondo dopoguerra sono state accompagnate e rese possibili da un intenso dibattito politico-culturale. Un dibattito che non sarebbe stato possibile senza le tante riviste che, a livello nazionale e locale, hanno costituito uno strumento di elaborazione, stimolo ed approfondimento. Non a caso il novecento è stato definito “il secolo delle riviste”.

Ciò  è tanto più vero per l’ampia e variegata realtà del mondo cattolico italiano. Nella seconda metà degli anni ’40 e per tutti gli anni ’50 le riviste hanno rappresentato il luogo in cui dare base culturale alla mobilitazione del mondo cattolico a favore della Democrazia Cristiana, mantenendo una dialettica feconda tra orientamenti programmatici e tensioni ideali diversi. La testata più nota è certamente la rivista dossettiana “Cronache Sociali”, ma il panorama complessivo è molto vasto: dalle riviste di corrente attraverso cui passava larga parte del dibattito interno al partito democristiano, a quelle che esprimevano l’elaborazione di personalità ed ambienti significativi come “Adesso”“Aggiornamenti Sociali”, “Testimonianze”. Non meno ricco il panorama nei decenni successivi, che sono caratterizzati da un vivace dibattito ecclesiale e politico innescato dal grande evento del Concilio. Da “Politica” a “Settegiorni”, da “Questitalia” a “Relazioni Sociali” fioriscono le riviste di frontiera che guardano al dibattito sul rinnovamento della Democrazia Cristiana ed alla ricerca di nuove forme di impegno politico dei cattolici italiani.

Le riflessioni che abbiamo esposto, e che sono state organicamente sviluppate in numerose ricerche e pubblicazioni di carattere generale o riferite a specifiche testate, hanno spinto la Fondazione Donat-Cattin a varare un progetto di valorizzazione organica delle riviste politico-culturali di area cattolico democratica e cristiano sociale presenti nella sua emeroteca. Lo scopo è di fornire materiali che aiutino  studiosi, ricercatori e uomini di cultura a muoversi in un panorama complesso, con materiali a rischio di dispersione o di irrilevanza, ovviando anche per quanto possibile alla difficoltà di reperimento dei materiali stessi.

Nell’ambito del progetto che abbiamo esposto assume un particolare rilievo la testata “Settegiorni”, nata nell’ambito degli ambienti della sinistra sociale democristiana e per un impulso determinante di Carlo Donat-Cattin. L’importanza della rivista ci ha convinti a dedicarle uno specifico progetto di valorizzazione archivistica e di ricerca.

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