Il progetto

Lavoro ed economia

Un percorso fra le carte dell’archivio di Carlo Donat-Cattin 

 

Carlo Donat-Cattin – il sindacalista, il ministro “dei lavoratori”, il leader della sinistra Dc – sapeva guardare lontano, perché da lontano partiva: dalla Resistenza, dagli albori della Cisl, dall’Italia del dopoguerra, per attraversare il ’900 nei ministeri chiave della storia italiana: Lavoro, Partecipazioni statali, Interventi straordinari del Mezzogiorno, Industria, Sanità.

Questo progetto focalizza l’attenzione su due tematiche: lavoro ed economia. E intorno a esse propone un percorso fra le carte d’archivio che consente di mettere in luce il ruolo centrale che esse occupano nel corso di tutta la vita pubblica di Carlo Donat-Cattin.

Alle spalle del decennio 1969-1978, l’apice della sua esperienza politica (sarà ministro del Lavoro dall’agosto 1969 al 1972 e ministro dell’Industria dal novembre 1974 al novembre 1978) si snoda una storia che ha inizio, durante il periodo resistenziale, con la breve ma significativa esperienza di lavoro alla Olivetti di Ivrea e che, passando per l’impegno giornalistico, sindacale e parlamentare, giunge sino all’esperienza di governo.

Un primo progetto messo in campo qualche anno fa dalla Fondazione, grazie anche alla collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato, aveva avuto come sbocco principale la pubblicazione del volume Quando l’operaio diventa cittadino. Statuto dei diritti dei lavoratori: una storia di diritti [Roma, 2016], costituito da un corposo saggio dello storico Alessandro Parola e da una ricca appendice documentaria.

Questa volta la modalità comunicativa adottata è diversa. Attraverso l’immersione nell’archivio personale di Carlo Donat- Cattin è stato individuato un nucleo di ‘documenti’ da digitalizzare e collocare all’interno della piattaforma digitale 9centro in modo che possano essere direttamente consultabili. Sul sito della Fondazione verranno pubblicati via via strumenti di lettura, contestualizzazione e interpretazione dei documenti stessi.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione Piemonte. Direzione Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport.

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