2 giugno 1946 – 2 giugno 2025
Alle origini della Repubblica: la consapevolezza delle donne
2 giugno 1946 – 2 giugno 2025
Alle origini della Repubblica: la consapevolezza delle donne
Al referendum costituzionale del 2 giugno 1946 la Repubblica vinceva sulla monarchia: un risultato reso possibile anche grazie alla massiccia partecipazione delle donne al voto. Dei 25 milioni di italiani che si recarono alle urne, 13 milioni furono elettrici.
Pochi mesi prima, le donne avevano partecipato per la prima volta alle elezioni amministrative, segnando l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della democrazia italiana. Tuttavia, fu proprio il referendum costituzionale a sancire simbolicamente e politicamente la loro piena entrata nella vita pubblica del Paese.
La grande mobilitazione femminile, e la prevalenza di voti dati alla forma repubblicana, dimostrarono immediatamente la maturità politica acquisita dalle donne e la loro preparazione a far parte attivamente di un momento cruciale per l’Italia. Per molte, non si trattava solo di una conquista politica, ma anche di un’affermazione personale e sociale.
A testimoniarlo sono i ricordi e le riflessioni di Consolata Zucca, iscritta alla Democrazia Cristiana e al Centro italiano femminile di Ciriè, affidati a uno scritto conservato presso il nostro archivio (in foto). Le sue riflessioni rivelano una coscienza politica profonda, sviluppata negli anni più difficili del conflitto, e un autentico interesse per la complessità della scelta istituzionale che il referendum comportava. Un documento prezioso, che illumina una partecipazione femminile spesso trascurata dalle narrazioni storiche del 2 giugno e che dimostra ancora una volta la volontà delle donne di essere protagoniste della vita politica del Paese, e non più solo spettatrici.
Come scrisse la giornalista Anna Garofalo per descrivere l’atmosfera di quei giorni con un’immagine ancora vivida oggi:
“Abbiamo tutti nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo mentalmente la lezione: quel simbolo, quel segno, una crocetta accanto a quel nome. Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi e molte tasche gonfie per il pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra uomini e donne hanno un tono diverso, da pari”.