Cinquant’anni dalla caduta di Saigon
30 aprile 1975 – 2025: la memoria della guerra del Vietnam attraverso le pagine di «Settegiorni»
Cinquant’anni dalla caduta di Saigon
30 aprile 1975 – 2025: la memoria della guerra del Vietnam attraverso le pagine di «Settegiorni»
Il 30 aprile 1975, con l’ingresso delle truppe nordvietnamite a Saigon e la fuga degli ultimi elicotteri americani, si concludeva uno dei conflitti più drammatici e controversi del Novecento. A cinquant’anni di distanza, la guerra del Vietnam continua a interrogarci non solo per la sua portata storica, ma per le modalità con cui è stata raccontata, interpretata e ricordata.
Nel panorama italiano, una delle voci più lucide e critiche fu la rivista «Settegiorni», attiva tra il 1967 e il 1974. Questo settimanale si distinse per l’approccio rigoroso e approfondito con cui trattò il conflitto vietnamita, anticipando molti dei temi che ancora oggi animano il dibattito pubblico e storiografico. «Settegiorni» non si limitò a documentare i fatti: invitò i lettori a riflettere sul valore di un’informazione eticamente consapevole e sulla responsabilità dei media nella rappresentazione della guerra.
Grazie alla collaborazione con testate internazionali come «Le Nouvel Observateur» e alla pubblicazione di reportage firmati da autori come Olivier Todd, Jean Lacouture e Pierre Vidal-Naquet, la rivista offrì al pubblico italiano un’analisi articolata e penetrante. Dalla disillusione dei soldati al dramma vissuto dalla popolazione civile, passando per il disincanto dell’opinione pubblica americana, la guerra del Vietnam emergeva come molto più di un conflitto armato: una crisi globale delle coscienze e delle istituzioni.
In un’Italia attraversata da profondi mutamenti sociali, culturali e politici, «Settegiorni» rappresentò un vero e proprio laboratorio di riflessione critica. Le sue pagine contribuirono a formare una coscienza collettiva più attenta, consapevole e sensibile al ruolo dell’informazione nella lettura dei fenomeni storici.
Oggi, a cinquant’anni dalla caduta di Saigon, la collezione completa della rivista – conservata presso la Biblioteca della Fondazione Carlo Donat-Cattin e interamente digitalizzata – costituisce una risorsa preziosa per comprendere come il nostro Paese visse e interpretò quella stagione. Un patrimonio documentario che invita a riflettere, ancora una volta, sul potere della stampa nel plasmare la memoria collettiva.
Consulta qui l’intera collezione digitalizzata di «Settegiorni».
Immagine in evidenza: “… mentre si parla di pace” – Copertina tratta da «Settegiorni», 15 ottobre 1972, n. 279, a. VI.