Domani si vive e si muore

Concerto di Michele Gazich e Federico Sirianni

Da un’idea di Giovanni Straniero
Con la partecipazione di Giovanni Straniero e un omaggio ai Cantacronache

Martedì 30 aprile 2024 | ore 21.00
Unione culturale | via Cesare Battisti 4b | TORINO
Ingresso a offerta libera

Nel 2023, Michele Gazich e Federico Sirianni hanno raccolto nell’album Domani si vive e si muore la traduzione in musica di testi inediti dell’intellettuale torinese Michele L. Straniero, fondatore con Sergio Liberovici del gruppo musicale e poetico dei Cantacronache. Nato da un’idea del nipote Giovanni, che sarà presente al concerto, l’album sarà proposto dal vivo in questo concerto speciale in occasione della Festa della Liberazione.

L’Unione culturale è un luogo particolarmente significativo nella vicenda dei Cantacronache perché è a Palazzo Carignano che, dopo aver suonato per la prima volta al corteo del Primo maggio 1958, debuttarono ufficialmente le prime composizioni del gruppo. Il concerto si intitolava “13 canzoni 13” e proponeva un repertorio di brani composti da scrittori tra cui Franco Antonicelli, Italo Calvino, Franco Fortini e musicisti come Fausto Amodei, Sergio Liberovici, Michele L. Straniero che riscoprivano la tradizione della canzone popolare e di protesta riattualizzandola nelle forme e nei contenuti.

Come scrisse Enzo Ferraiuolo su “Paese sera” del 19-20 maggio 1958: “Una nuova stella brilla nel firmamento della musica leggera: la canzone satireggiante, anticonformista, che rifugge, insomma, dagli schemi ormai cari a San Remo e ad altri festival del genere. La nascita di questa nuova creatura è stata sanzionata in questi giorni da un pubblico strabocchevole raccolto fra le austere pareti di palazzo Carignano […] L’“anti-San Remo” è stata da qualcuno definita la manifestazione”.

Il concerto di Gazich e Sirianni vuole rinnovare nell’oggi lo spirito profondo e libertario di quell’esperienza artistica, politica e umana per celebrare con il pubblico l’80° anniversario della lotta di Liberazione antifascista. Ma il percorso musicale e poetico proposto da Gazich e Sirianni non sarà una rievocazione storica bensì l’occasione di avvicinarsi a uno Straniero più personale e intimo che riflette sul male di vivere e morire, da cui il titolo dell’album e del concerto che riprende uno dei versi musicati. Sirianni e Gazich hanno dichiarato, infatti, che quel verso è “capace di descrivere bene il mondo e la poetica di Straniero alludendo a un’idea forse amara ma molto vera e cioè che possa capitare di vivere e morire contemporaneamente, sperimentando una sorta di ‘morte in vita’”. La lirica e la musica diventano così invito a una riflessione esistenziale che attraversa il tempo.

Il concerto è organizzato dall’Unione culturale Franco Antonicelli in collaborazione con la Fondazione Carlo Donat-Cattin e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte nell’ambito delle attività della Fondazione Polo del ’900 per l’80° anniversario della Resistenza.

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