Edith Stein, La scelta di Dio. Lettere 1917-1942. Roma, 1973

«Edith Stein presentiva già, a partire almeno dal 1939, di morire a causa del nazismo» spiega padre Roberto Maria Pirastu, definitore generale dei carmelitani scalzi e presidente della Società Edith Stein dell’Austria, «già nel suo testamento, appunto del ’39 scrive: “da ora accetto con gioia la morte che Dio mi ha riservato in perfetta sottomissione alla sua santissima volontà. Chiedo al Signore che voglia accettare la mia vita e la mia morte per il suo onore e la sua esaltazione, per tutte le intenzioni dei santissimi cuori di Gesù e Maria e della santa Chiesa, soprattutto per la conservazione, la santificazione ed il perfezionamento dell’Ordine del Carmelo, particolarmente dei monasteri di Colonia e di Echt, come espiazione per l’incredulità del popolo ebraico, affinché il Signore sia accolto dai suoi e il suo regno venga nella gloria, per la salvezza della Germania e per la pace del mondo; infine per i miei parenti, vivi e defunti, e per tutti coloro che Dio mi ha dato: perché nessuno di loro si perda”».

Edith Stein – ebrea di nascita, diventata agnostica da adolescente, poi in cerca della verità attraverso la filosofia di Husserl e san Tommaso, infine convertita al cattolicesimo e fattasi carmelitana col nome di Teresa Benedetta della Croce – lungi dallo sfuggire alla persecuzione nazista, vide in questo fatto un motivo di offerta a Dio per la salvezza del popolo ebraico e per l’umanità intera, condividendo la sorte delle migliaia di vittime bruciate nei forni crematori di Auschwitz: un autentico itineriarium crucis in Deum.
Il 2 agosto del 1942 venne prelevata dalla Gestapo dal convento olandese di Echt, nel quale il suo ordine l’aveva trasferita per motivi di sicurezza, per essere condotta al campo di smistamento di Westerbrok e da lì ad Auschwitz, dove, tra il 9 e 10 agosto – all’età di 50 anni – trovò la morte insieme alla sorella Rosa.
Alla sua figura, si ispirò Heinrich Böll per il suo Foto di gruppo con signora (1971), tratteggiando il personaggio di suor Rahel: un’ebrea convertita, dotata di spiccata intelligenza e folgorata a un tratto dal cattolicesimo.

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