“Noi non siamo marxisti né siamo liberali. Siamo cresciuti dal solco tracciato per faticosi decenni nella gleba dell’Italia contadina, tra le minoranze cattoliche dei quartieri operai e degli opifici di vallata della prima e della seconda industrializzazione, nel popolo minuto dedito all’artigianato e al commercio, nella schiera interminabile di educatori, intellettuali, uomini di pensiero, nella più stretta schiera di imprenditori, di scienziati, di ricercatori chiamati alla vita sociale dalla ispirazione cristiana. Siamo popolo nell’accezione sociologica, chiamato alla politica secondo una spinta partita dalla base del mondo cattolico, alla conquista di una dimensione laica. E siamo i continuatori della tradizione politica del popolarismo”.

Dal discorso di Carlo Donat-Cattin al Senato della Repubblica (12 agosto 1979)

Atti dei convegni tenuti a Roma, Torino e Finale Ligure nel corso del 2019 in occasione delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Carlo Donat-Cattin. I convegni erano finalizzati ad approfondire, a partire dalla sua vita e dalle sue esperienze di sindacalista, uomo politico e statista, i percorsi principali della storia italiana nella seconda metà del Novecento. Particolare attenzione è stata data alla ricostruzione del ruolo dei cattolici nell’esperienza repubblicana, e segnatamente al ruolo del cattolicesimo sociale.