V° Convegno di studi 

L’Italia è divisa?

Regole, economia e società

 

13-14-15 ottobre 2006

Saint Vincent

 

Tre giorni di confronto bipartisan sui grandi temi della società italiana con i politici e le parti sociali. Un’edizione caratterizzata dai giovani che hanno lanciato sfide e domande. I leader politici si sono alternati ed hanno tentato di trovare risposte e punti d’incontro in una sede che, per tanti anni, è stata fucina di idee e laboratorio politico. Non sono mancati riferimenti alla figura di Carlo Donat-Cattin: “un uomo che ha attraversato la storia politica dell’altro secolo con grande dignità, un esempio per tutti”. Con queste parole il presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti ha aperto il suo intervento.

I risultati del sondaggio sui giovani *

I giovani d’oggi presentano, com’è naturale, molti tratti di somiglianza – ed altrettanti di frattura – con le generazioni precedenti. Sorprenderà alcuni, forse, sapere dunque che, ancora oggi, l’aspetto principale della vita per la quasi totalità degli under 18 italiani è, al pari dei loro genitori, la famiglia. Seguono, però, il tempo libero e gli amici. Il lavoro è solo al quarto posto. E la religione, che un tempo costituiva un aspetto fondante dell’identità della maggioranza assoluta degli italiani, è al sesto posto: per il 40% dei giovani non si tratta di un elemento importante nella vita. Anche se la gran parte si dichiara in qualche modo credente.  La politica, com’era prevedibile (ma anch’essa solo 50 anni fa ricopriva un ruolo diverso) è ritenuta poco rilevante dalla maggioranza. E, in misura ancora maggiore degli adulti, evoca noia, indifferenza. Ancor più che ostilità.

I giovani, specie i giovanissimi, si confidano più con gli amici che con i genitori, il cui ruolo appare decrescere con l’età.

Come per il resto della popolazione, una delle occupazioni principali nel tempo libero dei giovani è vedere la tv e/o ascoltare la radio. Ma col crescere dell’età si accentua la quota di chi si avvicina ai libri, senza mai superare però un terzo del totale.

Sorprendentemente, la scuola sembra soddisfare i giovani, più per l’interesse delle materie studiate che per la capacità degli insegnanti o per la preparazione ottenuta. Tanto che essa svolge, secondo i giovani, più un ruolo di trasmissione di conoscenze che di preparazione professionale.

E il futuro? Malgrado il prevalente pessimismo per i destini della società, i giovani, sono per la maggioranza, relativamente fiduciosi. Li preoccupa soprattutto la violenza, così diffusa nella società contemporanea. E li attrae la possibilità di “creare” e decidere nell’ambito lavorativo. Più ancora che la remunerazione.

Nel complesso, i giovani italiani di oggi, sembrano mostrare, pur con tutti i loro limiti, una maturità sorprendente, in questo periodo così tormentato e privo di riferimenti sociali e ideali.

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* Queste osservazioni sono tratte da una serie di dati, provenienti da ricerche condotte da diversi istituti, presentati da Renato Mannheimer al convegno di Saint Vincent.

L’italia che vorrei. I giovani si interrogano

Seconda edizione – Concorso giornalistico nazionale

Premiazione
13 ottobre 2006

1° classificato – Liceo Scientifico Mascheroni (Bergamo)

2° classificato – Liceo Europeo Cadorna (Torino)

3° classificato – Liceo Classico Sarpi (Bergamo)

Il Convegno di Saint Vincent nella sua storia

Donat-Cattin – Fontana

Donat-Cattin – don Mazzi

Donat-Cattin – Marini

Fotografie di Alessandro & Tonino Di Marco

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