Tra le pagine di «Settegiorni»
Pasolini 1967-1970: un’eredità ritrovata
Tra le pagine di «Settegiorni»
Pasolini 1967-1970: un’eredità ritrovata
a cura di Margherita Boffano e Marta Gentile
In occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), la Fondazione Carlo Donat-Cattin valorizza materiale d’archivio di notevole interesse, conservato presso la sua Emeroteca e interamente digitalizzato. Tre contributi pubblicati sulla rivista «Settegiorni» – un’intervista a Pasolini del 1967 e le recensioni a due sue opere decisive, Orgia (1968) e Medea (1969) – restituiscono il profilo di un intellettuale nel pieno di una radicale transizione poetica e ideologica. Questi testi, firmati da Gaetano Stucchi, Italo Moscati e Sandro Zambetti, appaiono come tessere di un dibattito vivace che ci permette di osservare da vicino uno snodo cruciale della produzione pasoliniana, segnato dal progressivo avvicinamento al mito greco come strumento di analisi della modernità.