Srebrenica, trent’anni dopo
Genocidio, responsabilità e memoria
a cura di Margherita Boffano e Marta Gentile
Srebrenica, trent’anni dopo
Genocidio, responsabilità e memoria
a cura di Margherita Boffano e Marta Gentile
Nel trentesimo anniversario del genocidio di Srebrenica, la Fondazione Carlo Donat-Cattin offre una riflessione approfondita e articolata su uno dei crimini più gravi del Novecento europeo. Attraverso testimonianze storiche e letterarie, ricostruzioni documentate e interrogativi cruciali sul concetto di genocidio, questo dossier invita a una comprensione consapevole del passato capace di orientare le scelte del presente.
L’odore della guerra
La cosa che mi dà più la sensazione fisica di cosa è accaduto è l’odore che ho sentito in tutto lo svolgimento della guerra in Bosnia.
Ho provato a scomporlo: cherosene, piscio, fango, merda, sangue ovviamente, balistite, che era l’esplosivo delle bombe, carbone bagnato, fumo e odore di nebbia o di umidità, come in Padania.
Lo stesso odore che si sente in Ucraina, e che i testimoni che ho incontrato dicono che si sente a Gaza.
Spesso è l’odore che fa la differenza, rispetto alle immagini.